RIABILITAZIONE ORTOTTICA
Ha come fine quello di ripristinare una prestazione visiva deficitaria: deficit di convergenza, fusione binoculare ridotta, anomalie della stereopsi e a carico della motilità oculare sia sintomatiche che non, come ad esempio uno strabismo latente o intermittente, nistagmo, ambliopia.
Una valutazione ortottica è fondamentale in tutti i casi di affaticamento oculare, cefalea, sdoppiamento dell’immagine, posizione anomala del capo, difficoltà nella messa a fuoco e difficoltà nella letto – scrittura per programmare, se necessario, un percorso di esercizi specifici.
TRAINING VISIVO
Ha lo scopo di potenziare, armonizzare e rendere più efficiente la funzione visiva nel suo complesso.
E’ indispensabile nei bambini con DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO nei quali anche deficit asintomatici creano notevoli problemi nella decodifica e nella comprensione del testo, ma anche in casi di DIFFICOLTA’ SCOLASTICA, DEFICIT ATTENTIVI e visuopercettivi, disturbi motori e alterazioni della lettoscrittura.
STRABISMO
Si tratta di un mancato allineamento degli assi visivi che può essere manifesto (ETEROTROPIA): in caso di angolo di deviazione importante questo sarà esteticamente apprezzabile; oppure latente (ETEROFORIA): la deviazione è mantenuta latente dal meccanismo della fusione e diventa evidente solo quando quest’ultima viene interrotta o quando viene a mancare lo sforzo che il soggetto deve compiere (ad esempio quando è stanco).
Può essere congenito o insorgere nei primi mesi di vita e in questo caso si creerà uno scotoma di soppressione nell’occhio deviato o una corrispondenza retinica anomala per evitare diplopia:
fondamentale in questi casi è un trattamento di prevenzione dell’ambliopia che ne consegue. Può essere acquisito e insorgere durante l’età adulta: in questo caso non si verificheranno gli adattamenti sensoriali possibili nel bambino ma si avvertirà una fastidiosa sensazione di diplopia e confusione che viene spesso attenuata con una posizione anomala del capo. La terapia dipende dal tipo di deviazione e può essere ortottica, farmacologica o chirurgica.
AMBLIOPIA
L’ambliopia (comunemente definita come occhio pigro) è un’alterazione della vista in assenza di patologie organiche, che se precocemente ed adeguatamente trattata è guaribile anche totalmente.
Le cause possono essere diverse, le più frequenti sono: un difetto refrattivo diverso nei due occhi, una deprivazione dovuta ad opacità congenite dei mezzi diottrici, strabismo.
La terapia di elezione dell’ambliopia è l’occlusione dell’occhio sano ma è necessario intervenire tempestivamente, prima dei 5/6 anni ma possibilmente entro il terzo anno di vita e rispettare i tempi e i modi prescritti dal riabilitatore visivo.
DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO
I disturbi specifici dell’apprendimento sono così chiamati perché limitano la capacità del bambino nell’apprendimento interessandone una specifica area: decodifica del testo (DISLESSIA), disturbo della competenza ortografica nella scrittura (DISORTOGRAFIA), disturbo dell’attività grafo – motoria (DISGRAFIA), disturbo nelle abilità di calcolo numerico (DISCALCULIA).
Evidenze scientifiche hanno dimostrato che un deficit del sistema magnocellulare determina un’alterazione nel processamento delle informazioni visive, inoltre i movimenti saccadici e di inseguimento hanno un ruolo fondamentale della letto – scrittura, così come l’attenzione visiva, la memoria di localizzazione e le abilità oculomotorie e visuopercettive.
La riabilitazione ortottica permette miglioramenti permanenti tramite un breve percorso personalizzato e specifico.
In ogni caso di difficoltà scolastica occorre effettuare una valutazione ortottica ma anche una visita oculistica al fine di dare al recettore visivo la possibilità di lavorare al meglio.
DISPRASSIA
La disprassia può essere definita come la difficoltà a rappresentarsi, programmare ed eseguire atti motori in serie, finalizzati ad un preciso scopo ed obiettivo.
E’ una fatica che può coinvolgere il corpo in generale o in modo più specifico alcuni distretti, e quindi compromettere in modo maggiore o minore attività varie: si va dall’impaccio motorio complessivo, alla disprassia del linguaggio o alla disprassia di sguardo (o visiva): caratterizzata da sintomi come l’incapacità di fissare in modo prolungato un oggetto fermo o in movimento con perdite di fissazione, posizioni compensatorie del capo nel tentativo di fissare meglio, sguardo sfuggente ecc… L’approccio multidisciplinare è l’unica soluzione possibile per affrontare in maniera efficace questa patologia, con interventi personalizzati a supporto dei piccoli pazienti. In tutte le forme di disprassia è fondamentale una riabilitazione visiva che intervenga sulla fissazione, sulla motilità oculare, sull’attenzione visiva e sulle abilità visuo – spaziali.
DOTT.SSA MELISSA CAPETOLA
Ortottista e assistente in oftalmologia