LA RETINOPATIA DIABETICA (RD)

image021La microangiopatia diabetica è una grave complicanza del diabete che colpisce i piccoli vasi di diversi organi. Quando vengono interessati quelli della retina si parla diretinopatia diabetica che è la complicanza più temuta tra le complicanze oculari poiché risulta potenzialmente pericolosa tanto da portare fino alla perdita della vista.

QUALI SONO LE CAUSE

I pazienti con diabete, come è stato dimostrato, sono più soggetti a sviluppare malattie oculari, come la cataratta, il glaucoma o alterazioni della cornea, ma la malattia che colpisce la retina, e cioè la retinopatia diabetica, è quella più grave per le conseguenze invalidanti che comporta. Questa malattia si manifesta in genere entro 20 anni dall’inizio del diabete e costituisce un problema di rilevanza sociale poiché essa costituisce la maggiore causa di perdita della vista in soggetti affetti da diabete.

COME SI SCOPRE

In caso di diabete l’occhio può ammalarsi di nascosto! Chi è affetto da diabete, anche in assenza di disturbi della vista, deve sottoporsi a regolari visite oculistiche perché la RD inizia prima di dare compromissione della vista ed è fondamentale scoprirla e trattarla il prima possibile. Il suo Oculista, guardando la retina, saprà descriverle se sono iniziate delle alterazioni e in che fase esse si trovano.

QUANTI TIPI DI RETINOPATIA DIABETICA ESISTONO?

La Retinopatia diabetica si suddivide clinicamente in due stadi: una forma non proliferante (lieve, moderata e grave), che rappresenta la fase iniziale della malattia, e la forma proliferante che si manifesta nella fase più tardiva.
Nel primo caso i piccoli vasi della retina diventano, a causa della malattia, permeabili, deboli e fragili per cui tendono facilmente a formare piccole dilatazioni (microaneurismi) o a rompersi formando piccoli sanguinamenti (emorragie). La fuoriuscita di plasma dai vasellini indeboliti comporta un rigonfiamento, un ispessimento della retina che è detto edema. L’edema della macula si associa ad un importante disturbo visivo.
Le gravi alterazione della circolazione della retina che si manifestano nella fase tardiva portano ad una carenza di ossigeno in questo distretto e alla formazione di aree ischemiche cioè poco irrorate dal sangue. Per mantenere la circolazione efficiente la retina sviluppa al suo interno nuovi vasellini. Questi purtroppo sono molto fragili e si rompono facilmente provocando emorragie che possono diffondersi al corpo vitreo determinando alla lunga un possibile distacco di retina.
Un’altra grave complicanza è il glaucoma neovascolare che comporta un forte sintomatologia dolorosa oltre che una grave perdita funzionale.

CHI è A RISCHIO?

Tutti i pazienti diabetici sono a rischio di sviluppare una retinopatia diabetica ma il rischio maggiore si corre quando il diabete non è ben controllato con i farmaci e con la dieta.
Con il passare del tempo le probabilità che si sviluppi una RD aumentano ma una diminuzione della vista si ha solo quando le alterazioni della retina coinvolgono la sua parte centrale, e cioè la macula, dove si percepiscono e si mettono a fuoco le immagini.Nel primo caso i piccoli vasi della retina diventano, a causa della malattia, permeabili, deboli e fragili per cui tendono facilmente a formare piccole dilatazioni (microaneurismi) o a rompersi formando piccoli sanguinamenti (emorragie). La fuoriuscita di plasma dai vasellini indeboliti comporta un rigonfiamento, un ispessimento della retina che è detto edema. L’edema della macula si associa ad un importante disturbo visivo.
Le gravi alterazione della circolazione della retina che si manifestano nella fase tardiva portano ad una carenza di ossigeno in questo distretto e alla formazione di aree ischemiche cioè poco irrorate dal sangue. Per mantenere la circolazione efficiente la retina sviluppa al suo interno nuovi vasellini. Questi purtroppo sono molto fragili e si rompono facilmente provocando emorragie che possono diffondersi al corpo vitreo determinando alla lunga un possibile distacco di retina.
Un’altra grave complicanza è il glaucoma neovascolare che comporta un forte sintomatologia dolorosa oltre che una grave perdita funzionale.

QUALI SONO GLI ESAMI DA FARE?

Il suo Oculista le spiegherà quali esami sono i più idonei per scoprire e seguire l’evoluzione di questa complicanza del diabete. I primi esami che eseguirà sarà l’esame del fondo dell’occhio (detto anche fundus), cioè l’Oftalmoscopia e la misura della vista. Con l’Oftalmoscopia diretta e/o indiretta si evidenzierà infatti molto bene la retina e spesso vengono fatte anche delle fotografie (Retinografia) per fissarne l’immagine, anche in vista dei controlli successivi.
Una tecnica che consente un approfondimento insostituibile è la Fluorangiografia. Essa si esegue dopo aver iniettato per via endovenosa una sostanza olorante gialla, la fluoresceina. Questa entata in circolo permette di evidenziare le alterazioni morfologiche e funzionali dei vasi retinici.
Un esame di recente introduzione è quello OCT (Tomografia Ottica con Luce Coerente) che misura gli spessori della retina mettendo in risalto un possibile “gonfiore”, un edema causato dal diabete.Con il passare del tempo le probabilità che si sviluppi una RD aumentano ma una diminuzione della vista si ha solo quando le alterazioni della retina coinvolgono la sua parte centrale, e cioè la macula, dove si percepiscono e si mettono a fuoco le immagini.Nel primo caso i piccoli vasi della retina diventano, a causa della malattia, permeabili, deboli e fragili per cui tendono facilmente a formare piccole dilatazioni (microaneurismi) o a rompersi formando piccoli sanguinamenti (emorragie). La fuoriuscita di plasma dai vasellini indeboliti comporta un rigonfiamento, un ispessimento della retina che è detto edema. L’edema della macula si associa ad un importante disturbo visivo.
Le gravi alterazione della circolazione della retina che si manifestano nella fase tardiva portano ad una carenza di ossigeno in questo distretto e alla formazione di aree ischemiche cioè poco irrorate dal sangue. Per mantenere la circolazione efficiente la retina sviluppa al suo interno nuovi vasellini. Questi purtroppo sono molto fragili e si rompono facilmente provocando emorragie che possono diffondersi al corpo vitreo determinando alla lunga un possibile distacco di retina.
Un’altra grave complicanza è il glaucoma neovascolare che comporta un forte sintomatologia dolorosa oltre che una grave perdita funzionale.

QUALI SONO I SINTOMI E I SEGNI DELLA RD?

In caso di diabete l’occhio può ammalarsi di nascosto! Questo perché spesso le alterazioni della vista sono sempre tardive rispetto all’insorgere della malattia che per tanto tempo può evolvere asintomatica. La diminuzione della vista, infatti, si ha solo quando la malattia coinvolge la sua parte centrale, e cioè la macula. Per questa ragione è fondamentale una diagnosi ed un trattamento precoce. Chi è affetto da diabete, anche in assenza di disturbi della vista, deve sottoporsi a regolari visite oculistiche.Una tecnica che consente un approfondimento insostituibile è la Fluorangiografia. Essa si esegue dopo aver iniettato per via endovenosa una sostanza olorante gialla, la fluoresceina. Questa entata in circolo permette di evidenziare le alterazioni morfologiche e funzionali dei vasi retinici.
Un esame di recente introduzione è quello OCT (Tomografia Ottica con Luce Coerente) che misura gli spessori della retina mettendo in risalto un possibile “gonfiore”, un edema causato dal diabete.Con il passare del tempo le probabilità che si sviluppi una RD aumentano ma una diminuzione della vista si ha solo quando le alterazioni della retina coinvolgono la sua parte centrale, e cioè la macula, dove si percepiscono e si mettono a fuoco le immagini.Nel primo caso i piccoli vasi della retina diventano, a causa della malattia, permeabili, deboli e fragili per cui tendono facilmente a formare piccole dilatazioni (microaneurismi) o a rompersi formando piccoli sanguinamenti (emorragie). La fuoriuscita di plasma dai vasellini indeboliti comporta un rigonfiamento, un ispessimento della retina che è detto edema. L’edema della macula si associa ad un importante disturbo visivo.
Le gravi alterazione della circolazione della retina che si manifestano nella fase tardiva portano ad una carenza di ossigeno in questo distretto e alla formazione di aree ischemiche cioè poco irrorate dal sangue. Per mantenere la circolazione efficiente la retina sviluppa al suo interno nuovi vasellini. Questi purtroppo sono molto fragili e si rompono facilmente provocando emorragie che possono diffondersi al corpo vitreo determinando alla lunga un possibile distacco di retina.
Un’altra grave complicanza è il glaucoma neovascolare che comporta un forte sintomatologia dolorosa oltre che una grave perdita funzionale.

COSA FARE PER EVITARE LA RD?

Anche se nel corso degli anni i pazienti diabetici possono sviluppare come complicanza la retinopatia diabetica, tale rischio si riduce in maniera elevata se si mantiene la glicemia sotto controllo attraverso i farmaci, la dieta e l’esercizio fisico. Uno scrupoloso auotomonitoraggio della glicemia con apparecchi adeguati è fondamentale ai fini di un buon controllo glicemico. La riduzione del rischio di avere complicanze si ottiene anche attraverso sistematici controlli da parte del Diabetologo e dell’Oculista. Particolare attenzione devono fare le donne diabetiche in stato di gravidanza.

QUALE TERAPIA PER LA RD è OGGI DISPONIBILE?

Una cura per far regredire la retinopatia diabetica purtroppo non esiste. Una terapia molto ultile a contrastare la progressione della retinopatia e quella Laser. Il raggio luminoso crea delle piccole bruciature della retina. Le zone colpite dopo il trattamento funzionano meno ma questo è un “sacrificio” necessario per consentire un controllo della malattia.
Sicuramente il trattamento laser non deve essere cominciato appena insorge la retinopatia diabetica. Bisogna, infatti, intervenire solo se c’è un significativo rischio per la visione del paziente.
Nei casi ancora più gravi (emorragie estese, distacco di retina) occorre un vero e proprio intervento chirurgico: la vitrectomia. La tecnica prevede di entrare nell’occhio tramite dei ferri miniaturizzati in modo da asportare il corpo vitreo con sangue e le membrane che sollevano la retina.
Recentemente si sta dimostrando molto interessante l’impiego di iniezioni all’interno dell’occhio di preparati a base di cortisone utili nel controllare l’edema maculare. Questa tecnica offre dei risultati di durata limitata se non associata ad altre terapie.

QUALI INNOVAZIONI NELLA CURA E GESTIONE DELLA RD SONO PREVISTE PER IL FUTURO?

Molto interessanti sono diverse ricerche su farmaci che tendono ad ostacolare alcuni dei complessi passaggi che sono alla base della progressione della retinopatia. Tra questi ci sono già in sperimentazione preparati che interferiscono direttamente od indirettamente con la crescita dei neovasi, ma ancora non sono utilizzati nella pratica clinica.

QUALI PARTICOLARI ATTENZIONI SI DEVONO AVERE?

Sicuramente può aiutare la protezione dal sole con lenti filtranti che bloccano anche la luce ultravioletta (UV). In alcune situazioni è preferibile scegliere delle lenti mediche che hanno un colore variabile dal giallo all’arancio, dal rosso al marrone. Queste lenti oltre ai pericolosi raggi UV allontanano la luce blu, migliorando la visione dei contrasti.

QUALE AIUTO SI PUÒ DARE IN CASO DI GRAVE DANNO VISIVO?

Quando si giunge ad importanti perdite visive si entra nel campo dell’ipovisione. Al giorno d’oggi esistono centri specializzati che forniscono un aiuto grazie a sistemi ottici ed elettronici particolari associati ad una corretta riabilitazione.

ESISTONO PREPARATI IN GRADO DI MIGLIORARE LA CIRCOLAZIONE DELLA RETINA?

Naturalmente ci sono diversi preparati attivi sul microcircolo che sono stati proposti per la retinopatia diabetica. Sono principi che ostacolano la fuoriuscita dei liquidi dai capillari rafforzando l’integrità della parete e che nello stesso tempo tendono a migliorano il flusso ematico garantendo il miglior metabolismo della retina.
Questi preparati, se da un lato rappresentano un valido approccio nella prevenzione del danno retinico, dall’altro non sono risolutivi quando la patologia retinica è già conclamata. Ma se associati alla terapia Laser e a quella generale per il diabete essi possono costituire un valido rimedio nel controllare la progressione delle alterazioni della retina.

FLUORANGIOGRAFIA

Studia la circolazione retinica e coroideale ed è fondamentale nella diagnostica e nel follow up della retinopatia diabetica, degenerazione maculare, corioretiniti, neoformazioni, edema maculare, occlusioni di vasi retinici ed è una guida importante per la terapa laser fotocoagulativa. Consente di mettere in evidenza aree non irrorate dal sangue (ischemiche) e aree di neovascolarizzazione conseguente a carenza di ossigeno, oltre che emorragie,
Come si esegue l’esame? Dopo la dilatazione delle pupille con un collirio midriatico viene iniettato il mezzo di contrasto (colorante) in una vena del braccio che, una volta trasportato con la circolazione sanguigna consente di visualizzare eventuali anomalie della circolazione retinica. La tipologia di tale colorante varia a seconda della patologia da studiare (può essere la fluoresceina o il verde d’indocianina).
L’esame va eseguito a digiuno e non è eseguibile in caso di infarto miocardico recente, gravi disfunzioni renali o allergia al colorante.
La fluoresceina verrà smaltita dal corpo tramite l’urina, nelle ore successive all’esame la pelle potrebbe assumere un colorito giallastro, per evitare ciò si consiglia di bere molta acqua in modo da smaltire il colorante in breve tempo.