Cosa si intende per difetto refrattivo e perché è importante riconoscerlo
Il termine difetto refrattivo si riferisce a un’anomalia nel processo di messa a fuoco dell’occhio, per cui le immagini non si formano correttamente sulla retina. Questo disturbo è tra le cause più comuni di visione sfocata a qualsiasi età e può compromettere significativamente la qualità della vita, soprattutto nelle persone adulte con problemi visivi pregressi.
Comprendere cos’è un difetto refrattivo è fondamentale per individuare i segnali precoci e adottare soluzioni mirate, che spaziano dall’uso di occhiali e lenti a contatto fino a interventi chirurgici quando indicato. La correzione adeguata consente di recuperare nitidezza visiva e ridurre sintomi associati come affaticamento oculare e mal di testa.
Le forme principali di difetto refrattivo
Esistono diverse tipologie di difetti refrattivi, ciascuna con caratteristiche specifiche. I principali sono:
- Miopia: difficoltà a vedere da lontano. È causata da un’eccessiva lunghezza del bulbo oculare o da un’eccessiva curvatura della cornea.
- Ipermetropia: difficoltà nella visione da vicino, comune anche nei bambini. L’occhio “troppo corto” o una curvatura insufficiente della cornea impediscono una messa a fuoco adeguata.
- Astigmatismo: visione distorta a qualsiasi distanza, dovuta a una forma irregolare della cornea o del cristallino.
- Presbiopia: perdita della capacità di mettere a fuoco da vicino, legata all’invecchiamento del cristallino e tipica dopo i 40 anni.
È importante notare che lo stesso individuo può essere affetto da più di una forma nello stesso occhio, come miopia con astigmatismo o ipermetropia con presbiopia.
Segnali da non trascurare nelle persone adulte
Un difetto refrattivo può svilupparsi gradualmente e passare inosservato per anni, soprattutto se monolaterale o compensato dall’altro occhio. Alcuni segnali indicativi sono:
1. Visione sfocata, da lontano o da vicino, in situazioni di lettura, guida o visione di schermi.
2. Mal di testa ricorrente, spesso localizzato alla fronte o sopraorbitali, legato allo sforzo visivo.
3. Bruciore o affaticamento oculare al termine della giornata, specie dopo uso prolungato di dispositivi elettronici.
4. Strabismo compensatorio o chiusura di un occhio per migliorare la visione in alcune situazioni.
Nel contesto moderno, dove l’utilizzo di schermi è quotidiano e continuo, anche difetti minori possono amplificarsi. Il riconoscimento tempestivo consente un adattamento migliore alle esigenze visive della vita quotidiana.
Come si diagnostica un difetto refrattivo
La diagnosi avviene mediante una visita oculistica completa che comprende:
- Misurazione dell’acuità visiva con tabella ottotipica.
- Esame obiettivo con autorefrattometro, che fornisce una stima iniziale del difetto.
- Valutazione soggettiva con lenti per perfezionare la misura e confermarla visivamente.
- Esame del segmento anteriore e del fondo oculare per escludere patologie associate.
In alcuni casi è necessario mettere le gocce di collirio cicloplegico, che bloccando temporaneamente l’accomodazione, consente di individuare un difetto refrattivo nascosto, soprattutto nei soggetti giovani o ipermetropi.
In caso di sintomi atipici o peggioramenti rapidi, possono essere richiesti esami strumentali di approfondimento come la topografia corneale o la tomografia oculare (OCT), soprattutto in soggetti adulti con fattori di rischio per malattie oculari.
Le soluzioni disponibili per la correzione
Il trattamento dei difetti refrattivi oggi è altamente personalizzabile. Le opzioni principali comprendono:
Correzione ottica con occhiali e lenti
Gli occhiali costituiscono la soluzione più accessibile e pratica, particolarmente consigliata in presenza di patologie oculari associate o in soggetti over 65. Le lenti a contatto, invece, offrono una visione periferica più ampia e sono preferite in ambiti sportivi o lavorativi specifici, ma richiedono una gestione igienica attenta.
Chirurgia refrattiva
Per chi non può o non vuole portare correzioni esterne, la chirurgia refrattiva consente di modificare in modo permanente la curvatura della cornea o sostituire il cristallino. Le tecniche più diffuse sono:
Laser ad eccimeri (PRK, LASIK, SMILE): rimodellano la curvatura corneale e sono efficaci per miopia, ipermetropia e astigmatismo. Impianto di lenti intraoculari: particolarmente indicato nei casi di alte miopie o presbiopia avanzata.
Queste procedure presentano ottimi risultati, ma richiedono selezione accurata del paziente. Secondo un’analisi dell’American Academy of Ophthalmology, oltre il 90% dei soggetti operati raggiunge una visione pari o superiore a 10/10 senza occhiali.
Focus sulla popolazione adulta con disturbi visivi
Con l’aumentare dell’età, i difetti refrattivi possono sommarsi a condizioni oculari croniche come glaucoma, cataratta o retinopatie. Perciò, è essenziale valutare sempre la presenza di altri fattori che potrebbero influenzare l’efficacia della correzione.
Nei pazienti anziani è frequente la combinazione tra presbiopia e altri difetti. In questi casi, la prescrizione deve tenere conto delle abitudini di lettura, delle attività domestiche e dell’uso di dispositivi elettronici. Le lenti progressive offerte oggi consentono una visione alternativa automatica a tutte le distanze, ma richiedono un periodo di adattamento individuale.
Inoltre, l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda controlli oculistici regolari per monitorare l’evoluzione dei difetti refrattivi, soprattutto nei soggetti ipermetropi ad alto rischio di glaucoma da chiusura d’angolo.
Quando è necessario aggiornare la correzione visiva
I difetti refrattivi, sebbene spesso stabili in età adulta, possono variare nel tempo. Ecco una sintesi delle situazioni in cui è opportuno un controllo visivo:
Variazione della qualità visiva (ad esempio visione meno nitida di notte). Comparsa di fastidi oculari non presenti prima con la stessa gradazione. Cambiamenti nello stile di vita (intensificazione uso PC, attività all’esterno). Dopo interventi o patologie oculari (come chirurgia della cataratta).
Gli adulti dovrebbero sottoporsi a visita oculistica almeno ogni due anni, salvo indicazioni diverse del medico. In caso di malattie oculari preesistenti, il monitoraggio va personalizzato in base al contesto clinico.
Conclusioni cliniche
Un difetto refrattivo, se non riconosciuto o mal gestito, può compromettere in modo significativo le attività quotidiane, soprattutto in persone con altre patologie visive o limitazioni funzionali. La buona notizia è che oggi le soluzioni sono molteplici, efficaci e adattabili alle esigenze individuali.
Che si tratti di una semplice correzione con occhiali o di una procedura chirurgica avanzata, il punto di partenza resta un’accurata diagnosi oculistica. Riconoscere in modo tempestivo i segnali di un difetto refrattivo permette di agire con tempestività, migliorando il benessere visivo e la qualità della vita complessiva, soprattutto in età adulta.